domenica 10 settembre 2017

Gli ionici e il problema dell'arché

Gli ionici e il problema dell'arché

I filosofi cercavano una risposta a domande come: "Qual è l'origine del mondo? Come si spiega la vita sulla terra?",  e i primi ad innaugurare tale stile di pensiero furono Talete, Anassimandro e Anassimente, tutti e tre di Mileto. Questi filosofi possedevano conoscenze di carattere tecnico-scientifico e cercarono di spiegare i fenomeni atmosferici e metereologici ricorrendo a cause naturali e non più mitiche. Loro furono i primi ad avere individuato un principio originario da cui tutte le cose derivano, cioè l'archè. L'archè rappresenta la materia di cui sono fatte le cose, la forza che le ha generate e la legge divina ed eterna che le governa.
Su Talete vi è un aneddoto narrato da Platone in cui sbadatamente, intento a studiare i fenomeni celesti, cade in un pozzo e una serva che lo vide commentò dicendo che tutti i filosofi hanno la testa tra le nuvole. Ciò testimonia che le persone semplici e poco colte avevano un'immagine negativa della filosofia.
Aristotele, però, raccontò un altro aneddoto in cui dimostrò che Talete non era affatto una persona distratta e che utilizzava le conoscenze metereologiche per arricchirsi. Talete agì anche come uomo politico, matematico e fisico. Talete pensava che il principio di tutte le cose fosse l'acqua in quanto ogni cosa vivente ne è intrisa, e facendo riferimento al parto poichè il neonato viene alla luce "rompendo le acque" in cui è stato per nove mesi. Per spiegare l'origine dell'universo Talete, a differenza degli altri, utilizza solo argomentazioni razionali.
Anassimandro, invece, per spiegare l'origine dell'universo individua la sostanza primordiale in un principio indeterminato chiamato àpeiron, che significa "senza confini", "sconfinato", in quanto ritiene che il principio da cui derivano le cose non si identifichi con una di esse, ma sia una sostanza indistinta.
Anassimandro ritiene che le cose derivano dalla sostanza primordiale mediante un processo di separazione in cui si generano infiniti mondi destinati a dissolversi e ricomporsi. La separazione è causa della molteplicità e della differenza tra gli esseri, del loro contrasto e delle guerre, ed è per riparare a questo male che tutti gli esseri viventi devono morire.
Anassimene identifica il principio primordiale con l'aria in quanto è la forza che anima il mondo e il principio di ogni mutamento. Il filosofo spiega la trasformazione e la generazione delle cose attraverso i principi di condensazione e rarefazione.

sabato 9 settembre 2017

All'origine della filosofia 

La prima forma di riflessione filosofica si è sviluppata, secondo gli studiosi, nei secoli VII-VI a.C. in Grecia. Il termine "filosofia" significa "amore per la sapienza", un amore che nasce dal senso di meraviglia dell'uomo per la varietà e la bellezza delle cose. Aristotele fu un importante pensatore greco e lo stesso affermava che tutti gli uomini tendono per natura alla conoscenza in quanto è tipico degli esseri umani chiedersi il perchè di ogni cosa. La sapienza che cerca il filosofo è ciò che permette di chiarire gli aspetti fondamentali della vita.
La riflessione filosofica si sviluppò inizialmente nelle colonie greche della Ionia in Asia Minore in cui si respirava un'atmosfera di libertà e vivacità intellettuale. In tale periodo vi fu la prima forma di democrazia in cui si rivendicava la pari dignità e uguali diritti politici per tutti. 
In Grecia vi erano molte scuole filosofiche, cioè gruppi di uomini che conducevano una vita comune in una forte solidarietà di pensieri e di azione. Tali comunità il più delle volte erano laiche e inizialmente non miravano all'insegnamento, ma erano vere e proprie comunità di vita dove si mettevano in comune difficoltà e dubbi e si condividevano scelte e soluzioni pratiche.
I principali filosofi che operavano nelle seguenti scuole furono:
- gli ionici: Talete, Anassimandro e Anassimene;
- i pitagorici: Pitagora e la comunità dei suoi allievi;
- gli eraclitei: Eraclito e i suoi discepoli;
- gli eleati: Parmenide;
- i fisici pluralisti: Empedocle, Anassagora e Democrito. 
Socrate, Platone e Aristotele rappresentarono il pensiero più maturo della filosofia greca e classica e a loro si ispirarono altri pensatori e scuole filosofiche di tutti i tempi.